Ripresasi dal calice di champagne - leggasi spritz - offerto dalla SISSA, la direttore di Oggi Scienza ha ricostruito lo scaricabarile dell'allarme per il (non) terremoto in Garfagnana. Conclude
La stragrande maggioranza del nostro territorio è a forte rischio sismico, e più di una zona è in questo momento sottoposta a fenomeni di sciame sismico. Per quanto faremo dormire fuori casa gli abitanti della Garfagnana? Per quanto ancora terremo le scuole chiuse? E faremo lo stesso nel Pollino e in chi sa quanti altri posti?
Un allarme del genere non sorprende certo all’indomani della sentenza che ha messo alla gogna l’INGV per una mancata allerta nei confronti dei cittadini dell’Aquila. Non sorprende nemmeno che nessuno si sia voluto prendere una responsabilità chiara: la protezione Civile non ha mai detto “evacuate”, né lo hanno fatto i sindaci o la provincia di Lucca. Ci si è limitati a un perentorio “consiglio” che sa più di uno scaricabarile...
L’emergenza è per sua stessa definizione “straordinaria”, se è continua invece si tratta di manutenzione ordinaria... Se diventa un ossimoro, non è forse il caso di rendere strutturali le misure per contrastarla? Certo sto dicendo una banalità ripetuta allo sfinimento: gli edifici vanno messi in sicurezza (checché ne dica il giudice responsabile della sentenza recente).
Fallout
Quella sentenza è un bel regalo fatto ai politici. Se non tengono conto di quanto dicono i sismologi e i cittadini si sentono rassicurati, i sismologi rischiano la galera per non procurato allarme. Se ne tengono conto e i cittadini non si sentono rassicurati, i sismologi la rischiano per procurato allarme (art. 658 del cod. penale).
Esigere che i politici applichino la legge sulla messa in sicurezza? Non scherziamo, il giudice ha detto che è inutile perché costa. A volerla applicare, rischiano la galera per sperpero di denaro pubblico (futuro art. del cod. penale?)
Ri-link importante, intanto.
Raccomando anche l'intervista di Giuliano Selvaggi ai vari fan della condanna di scienziati per omicidio, ridefinito come "partecipazione a una sceneggiata" organizzata da politici.